“Chiediamo che anche il nostro Comune di Vittoria si costituisca parte civile nel processo in cui già l’Antiracket lo ha fatto, per il reato di estorsione e usura aggravata in concorso, e anche in tutti i futuri processi che ci vedranno impegnati a sostenere le vittime di reati come questi”.
Lo ha affermato Eliana Giudice, presidente dell’associazione Antiracket di Vittoria, nel corso delle celebrazioni in memoria della strage di Capaci.
“Il ruolo della scuola è certo di preparare i ragazzi alle future sfide del mondo del lavoro dando loro un solido bagaglio culturale – ha spiegato Eliana Giudice -, ma è anche quello soprattutto di formare una coscienza civica. La coscienza ci aiuta a scegliere cosa è giusto e cosa è sbagliato, la coscienza civica ci insegna che apparteniamo ad una comunità e
che dobbiamo portare i valori di bene e giustizia anche all’interno della nostra comunità. E uno dei temi più importanti sui quali si può modellare la coscienza civica dei nostri giovani, nei nostri territori è quello della lotta alle mafie, che sono la causa dell’arretratezza culturale ed economica di tutto il nostro sud e anche di gran parte del disastro ambientale della nostra bellissima terra.
Una coscienza civica forte permetterà, forse, alle nuove generazioni, di fare quello che le generazioni precedenti non hanno saputo fare fino in fondo: alzare l’asticella dell’etica, per avere finalmente una società meno corrotta e più giusta; perché è la corruzione oggi la peggiore piaga della nostra nazione e la porta d’accesso principale delle mafie in tutti i settori strategici del nostro paese. Ma perché la morte di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tutte le altre innumerevoli vittime della mafia non sia stata inutile e vana, dobbiamo da subito tutti prenderci una parte di responsabilità, e possiamo farlo anche attraverso le nostre scelte quotidiane.
Scelta è la parola chiave di una nuova strategia per sconfiggere le mafie e il malaffare, e ci vede tutti coinvolti: cittadini, imprenditori, professionisti, insegnanti e studenti, giornalisti e sacerdoti, politici e amministratori.. Ciascuno può fare la propria parte ed essere da esempio anche agli altri. Anche noi della Fai Antiracket di Vittoria abbiamo fatto e facciamo la nostra parte: da oltre tre anni io e i miei soci siamo impegnati sul territorio, stiamo seguendo diversi casi di usura e estorsione, e di recente ci siamo anche costituiti parte civile in un processo per reato di estorsione e usura aggravata in concorso.
E chiediamo che anche il nostro Comune di Vittoria si costituisca parte civile in questo processo, e anche in tutti i futuri processi che ci vedranno impegnati a sostenere le vittime di reati come questi. Cari ragazzi, come vedete siamo tutti chiamati a scegliere da che da parte stare, non solo a parole ma anche nei fatti, dando ciascuno il nostro contributo ad un vero cambiamento di mentalità che ci renda più coraggiosi e quindi più giusti.
(FOTO DI REPERTORIO)