“A 25 anni dalla strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Borsellino e gli uomini della sua scorta, la Fai Antiracket e Antiusura di Vittoria lo ricorda con un convegno per parlare dell’ultimo libro del giornalista Nino Amadore “Il mutamento”. Amadore analizza i mutamenti camaleontici delle mafie che si adeguano ai processi economici in corso, traendo beneficio dalla crisi economica attuale”.
Sono le parole della Presidente dell’Antiracket ed Antiusura di Vittoria, Eliana Giudice, nel corso del convegno di ieri.
“Per quanto riguarda Vittoria, le operazioni di polizia degli ultimi anni ci danno un quadro desolante della situazione. La città di Vittoria balza continuamente agli onori della cronaca per fatti che sono riconducibili alla criminalità organizzata, ed è un bel dire che la nostra città venga infangata dalle inchieste giornalistiche su questi temi: come ci ha insegnato Paolo Borsellino, di mafia bisogna parlarne, sempre e continuamente, perché la mafia ha bisogno di silenzio per fare i suoi sporchi affari e perché la denuncia pubblica serve a conoscere e quindi isolare coloro che, delinquendo, macchiano il buon nome di tutta la città. E questo è valido sempre, sia quando si parla dello sfruttamento sessuale delle lavoratrici nelle nostre campagne, sia quando si parla delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro mercato ortofrutticolo e nel suo indotto, sia quando si parla del fenomeno vergognoso del racket delle aste giudiziarie o del fenomeno dilagante dell’usura, che spesso è anche usura perpetrata dalle banche ai danni degli imprenditori e dei commercianti onesti.
Ben vengano quindi le inchieste giornalistiche e della magistratura: chi non ha nulla da temere si può sentire solo felice che il territorio venga ripulito.
È di qualche mese fa l’operazione della Guardia di Finanza che ha scoperchiato un sistema di estorsioni al mercato ortofrutticolo di Vittoria, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, perché gli arrestati sono ritenuti vicini alla stiddda e in rapporti d’affari con il clan dei casalesi. Ed è di qualche giorno fa il sequestro sempre da parte della Guardia di Finanza, su direttiva della DDA di Catania, di un patrimonio di svariati milioni di euro a Rosario D’agosta, ritenuto contiguo a cosa nostra catanese e precedentemente affiliato alla stiddda vittoriese, patrimonio illecitamente accumulato col monopolio nel settore della commercializzazione e dell’installazione degli apparecchi da gioco truccati nel ragusano.
E poi c’è la vicenda dell’interdittiva antimafia nei confronti della ditta E. F. che gestisce la raccolta differenziata a Vittoria, interdittiva che è stata disposta dalla Prefettura di Catania proprio in seguito all’inchiesta giornalistica di Paolo Borrometi, e che ci dimostra ancora una volta che il settore dello smaltimento dei rifiuti è infiltrata dalle mafie e in questo caso con maggiore gravità perché si tratta di soldi pubblici che finiscono nelle tasche della criminalità organizzata. La Fai Antiracket di Vittoria chiede a tal proposito che il Sindaco stipuli un protocollo di legalità con la Prefettura di Ragusa, per impedire il reintegro di soggetti condannati per mafia che hanno ancora una storia criminale in corso.
Solo così potremmo percorrere in pieno la strada della legalità nella nostra città, così come è fondamentale che l’Ente locale si costituisca parte civile in tutti i processi in cui la Fai Antiracket lo farà. Ribadiamo oggi la richiesta al Sindaco affinché il Comune di Vittoria si costituisca parte civile nel processo in cui recentemente la Fai lo ha fatto, a conclusione di un lungo lavoro in cui ha assistito due vittime di estorsione e usura aggravata in concorso
che hanno denunciato i fatti criminosi.
In questo processo non può mancare la costituzione di parte civile del Comune di Vittoria, perché è la città di Vittoria che viene danneggiata da questi eventi delittuosi e non ci possono essere tentennamenti, bisogna stare al fianco delle associazioni antiracket se vogliamo percorrere una strada virtuosa e dare un futuro alla nostra città”.