Vittoria, mafia: condanna a cinque anni per Carlo e Marco Piscopo

Cinque anni di reclusione ciascuno per i due fratelli vittoriesi, Carlo e Marco Piscopo (foto), 42 e 32 anni, ritenuti appartenenti alla famiglia mafiosa legata a “Cosa Nostra”. Il tribunale di Ragusa, Ignacolo presidente, Schininà e Infarinato a latere, ha riconosciuto i due fratelli colpevoli di estorsione continuata in concorso.

Il Pm, Marco Rota, aveva chiesto la condanna a sei anni e 9 mesi di reclusione. Il reato si consumò nel dicembre del 2012 quando un Fiat Iveco Daily fu rubato ad un agricoltore comisano. Questi si rivolse ai due fratelli per cercare di rientrare in possesso del mezzo ed aveva versato 700 euro anche se la richiesta dei due fratelli Piscopo arrivava a 2mila 300 euro.

Il proprietario del mezzo non aveva presentato denuncia perchè, ha sostenuto davanti alla Polizia, non ricordava il numero di targa. Fatto sta che l´agricoltore ritrovò poco dopo il suo Daily con le chiavi nel cruscotto. I due fratelli Piscopo hanno sempre sostenuto che fu l´agricoltore a rivolgersi a loro per rientrare in possesso dell´autocarro.

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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