A Vittoria è emergenza rifiuti. I cassonetti straboccano e i cittadini si sbizzarriscono nel postare su facebook foto in cui si evidenzia l’enorme disagio scaturito da una situazione divenuta ormai insostenibile.
Da due settimane, infatti sessanta operatori ecologici della ex Amiu oggi Sap (società che gestisce il servizio di igiene urbana) sono entrati in sciopero perché non percepiscono lo stipendio da tre mesi. Mobilitazione ad oltranza con il sostegno dei rappresentanti sindacali decisi a seguire questa protesta fino a quando non si troverà una soluzione definitiva.
[sociallocker] I lavoratori (foto Franco Assenza) chiedono la revoca del contratto tra la ditta Sap e il Comune di Vittoria.
“Siamo in sciopero perché la Sap non ha rispettato i contratti che ha intrapreso con il Comune.” – dichiara Salvatore Papa un operatore ecologico- “I lavoratori da 9 mesi, e quindi dall’insediamento di questa ditta, vengono degradati, umiliati e non ricevono le dovute risposte in merito alle spettanze mensili. Oggi chiediamo con forza: la nostra dignità deve essere rispettata!”
I responsabili della Cgil funzione pubblica chiedono il sostegno del primo cittadino: “Il sindaco si deve dare da fare per garantire la serenità ai lavoratori. La Sap risulta essere inadempiente sia per la mancata erogazione degli stipendi ai lavoratori, sia per le mancate attrezzature, per non parlare dei cassonetti rotti. Noi come Cgil chiediamo la recessione contrattuale dalla Sap affinché il sindaco si adoperi per far venire un’altra azienda. Preannuncio che in questa settimana continueremo a scioperare per altri due giorni con eventuali azioni di protesta. Manderemo un esposto alla Procura affinché si ripristini la legalità a Vittoria.”
Tutti vogliono esprimere la propria sui loro diritti disattesi: “Siamo alle solite, questo è il guaio degli appalti dati col massimo ribasso. Ci troviamo davanti a una ditta che ha fatto il massimo ribasso. Ha vinto l’appalto e adesso cerca di risparmiare qualcosina magari sui lavoratori e magari sulla sicurezza. Noi pretendiamo che la ditta applichi e rispetti il contratto che ha sottoscritto con il comune. Pretendiamo che i lavoratori siano pagati regolarmente ogni mese, pretendiamo che si rispettino tutti i canoni previsti dal contratto. Anche l’ente appaltante deve vigilare affinché la ditta rispetti le norme contrattuali. La ditta deve darsi da fare per garantire ai lavoratori di poter vivere dignitosamente.”
I lavoratori sono consapevoli di aver bloccato la città ma non rinunciano alla protesta fino a quando non riusciranno a garantire lo stipendio alle proprie famiglie: “Dopo diversi tentativi abbiamo chiesto alla ditta di rispettare il controllo secondo gli emolumenti dovuti, e l’azienda sin dal primo mese ha pensato bene di non rispettare i termini contrattuali. Il paradosso sta nel fatto che la ditta ha affisso il contratto collettivo nazionale di lavoro dove richiedeva il massimo dovere da parte dei lavoratori. Lo stesso non ha fatto lei visto che il contratto parla di diritti e di doveri dei lavoratori. Ora siamo arrivati al punto da non tollerare questa situazione. Siamo padri di famiglia con monoreddito. Venendo a mancare a fine mese lo stipendio, le nostre famiglie sono in difficoltà. Non stiamo chiedendo la luna, stiamo chiedendo i nostri diritti. Se viviamo in una società in cui i diritti vengono rispettati allora chiediamo all’azienda di non calpestare questo sistema, altrimenti continueremo ad oltranza fino a qualcuno si renderà conto che in questo modo non è possibile andare avanti. E questo è a tutela degli stessi lavoratori perché molto spesso il bisogno porta alla disperazione e noi dobbiamo evitare che i lavoratori si rovinino e che facciano azioni inconsulte proprio perché gli manca il necessario per vivere.”
Chiamato in causa, il sindaco Giuseppe Nicosiaha incontrato i responsabili della Sap, i lavoratori della stessa e i rappresentanti sindacali di Cgil, Ugl e Fiadel.
“Ho intimato alla Sap – ha dichiarato il primo cittadino – il rispetto degli obblighi contrattuali, il pagamento degli stipendi senza ulteriore ritardo e una migliore pulizia di Vittoria e Scoglitti. La mia posizione è stata quasi integralmente condivisa dai rappresentanti dei sindacati: è stato chiesto a voce unanime alla società agrigentina il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e un netto miglioramento dei servizi di pulizia. Il Comune non ha alcun ritardo nei pagamenti alla Sap, perciò la ditta non ha alibi da questo punto di vista. Mi aspetto una riscossa e un celere recupero, ed ho esortato la società a riprendere subito il lavoro: Vittoria e Scoglitti non possono pagare per le inadempienze della ditta. Pretendo un miglioramento verticale dei servizi rispetto alla vecchia gestione”.
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