Vittoria, Polizia scova arsenale. Arrestati Saro Greco, Marco e Andrea Di Martino. I boss dentro e fuori il Mercato

Un vero e proprio arsenale come non si trovava da anni. Armi di ogni sorta e tipo, puntatori, anche la penna-pistola di 007, tutte con spiccate potenzialità offensive, materie esplodenti, polveri da sparo, munizioni di ogni tipo, fucili con matricola abrasa, pistole modificate complete di silenziatore, giubbotti antiproiettile.

C’è tutto questo e molto altro nell’operazione della Polizia di Stato (Squadra Mobile di Ragusa e Commissariato di Vittoria, con le unità cinofile antidroga ed antiesplosivo e con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine e la Squadra Volanti) che, da mercoledì notte e per tutta la giornata di ieri, ha portato oltre 100 poliziotti, ad effettuare decine e decine di perquisizioni a carico di diversi soggetti, arrivando all’arresto di tre persone.

Gli arrestati sono: Rosario Greco, Marco Di Martino e Andrea Di Martino.

Rosario Greco, con diversi precedenti anche per mafia, è stato tratto in arresto per detenzione illegale di un fucile a pompa americano con puntatore laser, altre parti di armi di provenienza furtiva e munizionamento illegale.

Marco Di Martino con precedenti per estorsione, rapina e lesioni aggravate, è stato tratto in arresto per detenzione illegale di 5 fucili dotati di congegni di puntamento ottici per tiro di precisione balistica (utilizzati dai cecchini), 3 pistole, una penna-pistola, 1 giubbotto antiproiettile, materiale per fabbricazione di esplosivi, polvere da sparo, pressa per confezionamento cartucce e un migliaio di munizioni.

Andrea Di Martino è stato tratto in arresto per detenzione di 700 grammi di marijuana e detenzione di 3 pistole e 2 fucili.

Ma le perquisizioni sono andate oltre, sono state oltre cinquanta e riguardano diversi affiliati anche storici ai clan. Riguardano famiglie storiche della mala vittoriese e comisana.

Riguardano il clan Ventura, ad esempio, il cui massimo esponente – Filippo Ventura – è in galera ed è indicato dalla Direzione Nazionale Antimafia come il capomafia della città, ma tutti gli altri soggetti della famiglia, ad iniziare da Gionbattista Ventura, sono in libertà. In libertà come i figli di Filippo, Jerry e Angelo Elvis, ed il figlio di Gionbattista, Angelo (detto u Checco). Riguardano i Di Martino, i Battaglia, i Di Dio, i Giliberto, i Lauretta, i Donzelli, i Greco, i Gatto e i Di Pietro. Ed altri ancora.

Un arsenale da guerra, quello trovato, che non ha precedenti negli ultimi anni.

La Polizia e la Procura di Ragusa hanno, probabilmente, evitato con le loro indagini che potesse scoppiare una nuova guerra di mafia.

D’altronde le avvisaglie ci sono tutte.

A Vittoria la geografia criminale sta mutando, sta cambiando.

I ritorni di storici boss, come il sanguinario (poi collaboratore di giustizia), Claudio Carbonaro, come Roberto Di Martino (cuzzulari) o il cugino Saro Battaglia (detto Saro u Nanu), Gionbattista Ventura e Venerando Lauretta (solo per citarne qualcuno), preoccupano e non poco, per le loro attività all’interno ed all’esterno del Mercato.

Si spartiscono tutte le attività illegali in una vera e propria “pax mafiosa” durata anni ed adesso a serio rischio.

Basti solo pensare al ritorno, appunto, di Claudio Carbonaro. Un collaboratore di giustizia fa arrestare diverse persone, suoi ex affiliati, per poi tornare sul territorio nel quale ha operato da criminale efferato e poi da collaboratore. Senza temere nulla.

Le attività sono state fortemente volute dal Questore di Ragusa, Giuseppe Gammino, ed effettuate sulla base di indagini articolate e complesse che la Sezione Criminalità Organizzata della Mobile di Ragusa svolge costantemente.

RICHIESTA DI RETTIFICA:

Riceviamo dall’Avvocato Irene La Ferla, in nome e per conto del Signor Rosario Battaglia, nato a Vittoria il 30/12/1968, la richiesta di rettifica dell’articolo sopra riportato.

“Il Signor Battaglia, bracciante agricolo – scrive l’avvocato La Ferla –, non appartiene né è appartenuto ad alcun sodalizio criminoso né i suoi comportamenti hanno contribuito al mutamento della geografia criminale del territorio vittoriese, così come l’articolo in questione, invece, esplicita a chiare lettere.

Ancora il Signor Battaglia – si legge nella nota – è soggetto incensurato e non è gravato da alcun carico pendente, come si evince dal certificato del casellario giudiziario e dal certificato carichi pendenti, che allego in copia.

Il Signor Battaglia – conclude la nota – è totalmente estraneo a sodalizi criminosi o ad attività illecite, all’interno o all’esterno del Mercato di Vittoria”.

RICHIESTA DI PRECISAZIONE:

L’Avvocato Santino Garufi, a nome del suo assistito, Raffaele Donzelli, ha fatto pervenire la seguente nota:

in relazione all’articolo pubblicato sul blog “La Spia” in data 24 ottobre 2015, riguardante gli arresti avvenuti nel vittoriese per traffico di armi, ci preme informarLa di una inesattezza ricorrente nel testo dell’articolo.

Ci riferiamo in particolare alla parte in cui, nell’indicare i soggetti che avrebbero subìto le varie perquisizioni, menziona anche “i Donzelli”.

Poiché durante la Sua carriera giornalistica ha spesso nominato il sig. Raffaele Donzelli (nostro assistito) e la sua famiglia si è ritenuto palese il riferimento al medesimo; è nostro dovere, nella ricerca della verità che rappresenta il principio supremo del giornalismo, comunicarLe che nelle vicende da Lei narrate né il sig. Donzelli Raffaele, né alcun membro della sua famiglia, hanno subìto perquisizioni di alcun genere.

NOTA REDAZIONE:

Come si potrà facilmente verifica, quando è stato citato il Signor Raffaele Donzelli lo si è fatto con nome e cognome. E’ chiaro, quindi, che in occasione dell’articolo sopra riportato il riferimento non fosse allo stesso.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Aggiungi una immagine