W l’Italia! Riflessioni post Referendum…

Alle scorse consultazioni referendarie ho votato NO, perché non ho condiviso la riforma nel merito, nel metodo e perché non ne ho condiviso la politicizzazione personalistica attuata da Matteo Renzi.

Alla luce di quanto è accaduto, addebito al segretario del partito democratico una responsabilità enorme, di cui i cittadini dovrebbero tenere memoria in futuro. Egli ha dato priorità ad una riforma costituzionale, piuttosto che ai tanti problemi reali e più urgenti dei cittadini e ha calcato la mano dal punto di vista istituzionale, imponendo una riforma elettorale, l’Italicum, un anno e mezzo prima del referendum. Successivamente ha usato, durante la campagna elettorale, la minaccia del caos nel caso di vittoria del NO, proprio per l’assenza di un complesso di regole omogeneo in materia di elezione dei parlamentari.

Il NO ha vinto e noi ci ritroviamo un sistema normativo elettorale che prevede, per la Camera, l’Italicum (sub judice di fronte alla Corte Costituzionale) e, per il Senato, il consultellum (dichiarato parzialmente incostituzionale).

Di fronte a tale marasma normativo, che in caso di voto produrrebbe effetti devastanti per la ovvia disomogeneità dei due criteri di elezione, mi sarei aspettato, dalle forze politiche, un atteggiamento di maggiore responsabilità. Purtroppo, ancora una volta, la classe dirigente italiana ha dimostrato e sta confermando la sua infima natura.

Renzi, per primo, sta anteponendo la sua sopravvivenza politica ai problemi reali del paese. E’ entrato in attrito con il Presidente Mattarella, puntando i piedi e ponendo condizioni sulla sua successione, forte del suo ruolo di segretario del PD (cioè il partito azionista di maggioranza del parlamento), ma non curante delle tante emergenze politiche dei prossimi giorni e dei prossimi mesi. Quindi, non solo egli ha la responsabilità di questa crisi di governo, per i tanti motivi appena accennati, ma addirittura pretende di dettare le regole del gioco. Solo per questo stesso fatto io lo spedirei a Pontassieve con un biglietto di sola andata!

Salvini urla e scalpita perchè vuole andare al voto subito. Egli sa di chiedere una cosa impossibile, perché allo stato è necessario avere un governo per risolvere alcune questioni fondamentali (a cominciare dalla gestione del post-terremoto), ma anche lui antepone i suoi interessi propagandistici agli interessi dei cittadini, facendo populismo becero e insopportabile al quale, purtroppo, qualcuno crede ancora. Salvini, quindi, lo spedirei direttamente tra le montagne a guardare le pecore. Credo proprio che sarebbe il posto più adatto per lui.

Il movimento 5 stelle, in questa fase così delicata, si sta dimostrando, ancora una volta, una forza politica irresponsabile, opportunista e ipocrita. Irresponsabile perché non intende dare alcun contributo per superare la situazione contingente, come non ha inteso dare alcun contributo fin dall’inizio della legislatura, arroccandosi nel proprio isolamento e dimostrando di essere incapace di aprire il minimo confronto dialettico costruttivo con le altre forze politiche (questo presagisce quello che succederebbe se i pentastellati andassero al potere). Opportunista, perché se fino a qualche settimana fa sosteneva l’illegittimità dell’Italicum e accusava il PD di avere creato le condizioni per una nuova dittatura, oggi ha cambiato idea e pretende di andare al voto subito, con la stessa legge elettorale tanto vituperata prima. Ipocrita, perché vuole giustificare le proprie incoerenze politiche (da ultimo quella sulla legge elettorale) attraverso l’accusa mossa nei confronti degli altri parlamentari di non volere andare al voto per non perdere il diritto al vitalizio. Questa è un’offesa alla nostra intelligenza. Se io fossi un parlamentare PD, proporrei l’approvazione di una legge, di un solo articolo, che preveda la facoltà per i parlamentari di rinunciare al vitalizio. Poi, vorrei vedere quanti, tra i parlamentari 5 stelle, si avvarrebbero di questa facoltà.

E poi, crediamo davvero che il Presidente della Repubblica, cioè colui il quale per primo ha escluso elezioni anticipate, sia stato condizionato dalle forze parlamentari o abbia a cuore le sorti economiche di deputati e senatori?

No! I 5 stelle dicono solo stupidaggini e lo fanno con criminale coscienza e volontà!

Chi resta?

Un PD spaccato e alle prese con i suoi fantasmi interni e incapace di fare sintesi, anche a causa dell’arroganza del suo segretario, Forza Italia ridotta a giocattolino di un Berlusconi malato e alle battute finali, una pletora di partitini peones capaci solo di fare testimonianza ma del tutto inadeguati a risolvere il problemi veri dei cittadini e del paese e i soliti vecchi volponi che, con i loro 4 voti, riescono a stare sempre a galla, nella stanza dei bottoni.

In tutto questo battere e dibattere con parole vuote o slogan idioti, emerge in tutta la sua evidenza, la pochezza della classe dirigente italiana, del tutto priva di etica politica, povera di senso del dovere e incapace di comprendere il vero ruolo delle Istituzioni.

Ancora una volta mi convinco che non era necessario cambiare la Costituzione, la stessa carta fondamentale che oggi alcuni pseudo-politici si mettono sotto i piedi, quando accusano il Presidente di volere un nuovo Governo illegittimo perché, a loro dire, non eletto dal popolo (secondo la nostra Costituzione, infatti, non è il popolo ad eleggere il Premier e mi chiedo, allora, perchè diavolo questi pseudo-politici hanno votato NO!).

Ancora una volta mi convinco che se dobbiamo cambiare qualcosa, è bene cambiare la classe dirigente, selezionandola tra le migliori intelligenze del paese, in primo luogo tra quei tantissimi giovani laureati e lavoratori costretti ad andare all’estero perché, qui da noi, vanno avanti solo raccomandati e lacché.

Basta ruffiani e furbetti della rete! L’Italia non ha bisogno di rinnovarsi chiamando ai vertici delle Istituzioni qualche casalinga priva di ogni esperienza politica (con tutto il rispetto per la categoria) o qualche bamboccione nullafacente con alle spalle solo qualche esperienza di lavori occasionali (ad es. lo steward di stadio). Il paese necessita della migliore gioventù italiana, ancora inaccettabilmente esclusa dal dibattito politico.

Negli ultimi 20 anni abbiamo spedito a Roma i peggiori, gli incapaci, gli incompetenti, presuntuosi personaggi degni solo di una parodia e nulla di più. Crozza ringrazia, ma adesso è arrivato il momento di partecipare e di chiedere partecipazione a coloro che hanno il vero talento. E’ arrivato il momento di pensare e di scegliere con spirito critico, senza scadere nel manicheismo grillino, nell’opportunismo alfaniano o nell’ottusità piddina.

Insomma, dobbiamo spegnere il pc, dobbiamo tornare alla realtà, dobbiamo riprenderci le assemblee dei partiti e l’azione Politica concreta, la Buona Politica animata da un codice etico universale, esercitata per le strade, nei quartieri, nelle campagne, nelle scuole, nelle parrocchie, nelle Pubbliche Amministrazioni, negli Enti Locali, nelle associazioni.

Dobbiamo creare un magma politico incessante, dal quale sarà possibile identificare una classe dirigente veramente in grado di affrontare le sfide del nostro tempo. Dobbiamo fare tutto questo usando il cervello, per il bene comune, per il bene di tutti e, quindi, per il bene di ognuno.

Ce la faremo! W L’ITALIA!!!

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