Fra poco è carnevale e non a caso ho scelto per la rubrica un libro in linea con il clima scherzoso e leggero di questa festività, un libro che è già di per sé uno scherzo, una festa e che rileggo, anche solo in parte, quando ho bisogno di sentirmi autoironica.
Sto parlando di Zia Mame, un libro che mi ha riempito di gioia e fatto divertire da matti. Giuro, non è una frase fatta, Zia Mame diverte come una festa folle e no-stop, come un spettacolo teatrale comicissimo, come una giornata di bella compagnia, risate frivole e leggerezza totale, come la fase in cui si è alticci e beatamente in pace con il mondo e se stessi.
È furore femminile allo stato puro, è eruzione vulcanica fatta donna newyorkese; Zia Mame è la cosa più viva, frizzante e brillante che io abbia mai letto. La protagonista esce fuori dal libro, vi prende per mano, tenendo nell’altra il bocchino fumante, e vi butta a capofitto in una serie di rocambolesche avventure mondane, assurde e strampalate. Vi ritroverete a ridere da soli…
I giorni di lettura di questo libro sono giorni di buon umore assicurato, ogni pagina è un diletto, un godimento, una scarica di ormoni del benessere, una cura per essere più buoni e tolleranti verso il mondo, più entusiasti verso la vita e l’arte di viverla, più autoironici e avventurosi.
È un inno al relax e alla piacevolezza, una lettura rapida, fresca, briosa il cui unico difetto è quello di finire troppo presto lasciandovi con una voglia matta di voler stare ancora e ancora in compagnia di Zia Mame.
Io l’ho letto piano per paura che finisse subito, per centellinare lo spasso; l’ho suddiviso in piccole dosi per non andare in estasi in un attimo e me lo sono gustato a poco a poco cercando di frenare la tentazione di farlo fuori in una notte sola.
Sono stati sei giorni di allegria letteraria totale, mi sono sentita pimpante e leggerissima, euforizzata dall’aver fatto la conoscenza di una donna così sofisticata, sconsiderata, instancabile, glamour come Mame, un’eroina letteraria combinaguai e sfrontata, unica nel suo genere, assolutamente magica e carismatica.
Ognuno degli 11 paragrafi, dagli anni ’20 della Grande Depressione fino a primi anni ’50, ogni “Zia Mame e…”, è la promessa sempre mantenuta di un episodio di vita straordinariamente lieve.
Del geniale autore Patrick Dennis (uno degli peseudonimi di Edward Everett Tanner III), si sa poco, ma quello che so con certezza è che non mi sono mai divertita così tanto a leggere e che adesso ogni altro libro mi sembrerà insopportabilmente serioso!
(http://margherita-nulladipreciso.blogspot.it)